Estratto del fondatore di Libera, nel corso dell’incontro del 20 giugno 2015 “Che Coop farà”, organizzato nell’ambito di ReUniOn dell’Università di Bologna. "Il mondo cooperativo è stato sporcato dall'affarismo, dalla corruzione e da ambienti mafiosi. E' una ferita e un dolore, e le prime vittime di tutto questo siamo noi. Vedere cooperative che abusano e speculano sulla pelle dei migranti facendo affari è una vergogna, per cui ci vorrebbe una resurrezione delle coscienze in questo Paese. Mi auguro meno solidarietà e più diritti e giustizia. La politica faccia delle scelte chiare"'. Lo ha detto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, nel corso dell'incontro. "Il sociale è cooperativo, altrimenti non è sociale - ha aggiunto - Chi si spende per la collettività deve essere cooperativo, anche perchè la cooperazione produce sviluppo". Un elemento importante per il fondatore di Libera è la "corresponsabilità, sale della democrazia, non si deve perdere quest'anima". All'incontro ha partecipato anche il filosofo Massimo Cacciari, che ha affrontato il tema delle cooperative da un punto di vista filosofico: "Il lavoro ha senso se è di cooperazione - ha detto - non esiste un lavoro singolo e individuale, quello non è neanche lavoro. Il lavoro è più produttivo tanto più è di cooperazione". Per Adriano Turrini, presidente di Coop Adriatica, "bisogna insistere sulla modernità dello strumento cooperativo. A molte persone possono non piacere alcuni aspetti delle cooperative, ma bisogna comunque rivalutare la modernità di questo strumento. Cosa c'è di più moderno delle cooperative per risolvere i problemi e i bisogni di oggi? Il nostro dovere è supportare un processo culturale di promozione della cooperazione - ha concluso - anche come strumento fondamentale di riscatto sociale". "Il mondo della cooperazione onesto, le realtà oneste, le realtà trasparenti sono le prime vittime di tutto questo" ha sottolineato con forza Don Ciotti, invitando a non dimenticare l'attualità e l'importanza della cooperazione per la coesione sociale e il lavoro. In conclusione del suo intervento, l'invito: "Chi sa, chi ha visto, dentro la realtà della cooperazione, chiunque essi siano, abbiamo il coraggio di parlare, di non tacere, di collaborare con la giustizia", ha concluso Don Ciotti.
A cura di: don Luigi Ciotti
Tratto da Macramè, Settembre 2015.