"Noi che ci prendiamo cura dei nostri dipendenti":
welfare aziendale, le buone pratiche della Marca Trevigiana
Benetton, Ecor, B+B International, Tre Cuori: il Coordinamento Enti Gestori raccoglie le esperienze di successo nel convegno "Ecosistemi di vita e di lavoro" a Vittorio Veneto
VITTORIO VENETO, 24 MARZO - Imprenditori e dirigenti hanno condiviso esperienze di successo di welfare aziendale nella Marca Trevigiana a "Ecosistemi di vita e di lavoro", convegno organizzato dal Coordinamento Enti Gestorinell'Aula Civica del Museo della Battaglia a Vittorio Veneto.
Già 150 persone lavorano da casa un giorno alla settimana, e presto diventeranno 400, alla Benetton a Ponzano. Perché, come ha sottolineato Giuseppe Cavattoni, global HR manager del gruppo, lo smart working non è più solo un'opzione. Prendersi cura del capitale umano è fondamentale anche per rimanere sul mercato ed attrarre le migliori professionalità. Lo smart working è parte del programma di welfare aziendale "Benetton per te".
Assistenza fiscale per la dichiarazione dei redditi, microcredito etico e centri estivi per i figli sono tra i servizi garantiti ai dipendenti della EcorNaturaSì di San Vendemiano. Dove l'obbiettivo più alto è creare un senso di comunità. "Perché il senso di comunità - ha sottolineato con entusiasmo il presidente dell'azienda del biologico Silvio Fabio Brescacin-, come diceva Adriano Olivetti, è una forza imprenditoriale che nei momenti più difficili salva l'azienda, e salva le persone".
Un welfare aziendale a misura anche di una PMI da 40 dipendenti, con un credito welfare utilizzabile anche per la retta del nido o il corso di cucina, variabile a seconda se il dipendente sposato o no e della presenza di figli: è il sistema a regime, da qualche settimana, alla B+B International di Montebelluna, ne ha parlato al convegno la welfare manager Federica Gallina.
Il cofondatore Alberto Fraticelli ha raccontato Tre Cuori, società benefit di Conegliano, e i suoi progetti che fanno interagire mondo del sociale, economia di mercato e persone, con ricadute positive per il territorio. Un punto di forza di Tre Cuori è che i pacchetti welfare sono spendibili in praticamente tutti gli esercizi commerciali. E gli acquisti quotidiani possono generare contributi per le realtà non profit preferite dal consumatore.
GLI OBIETTIVI DEL COORDINAMENTO ENTI GESTORI
Questi sono alcuni esempi virtuosi del cambiamento del "secondo welfare", che integra il welfare pubblico portando una diversa prospettiva.
Promotori di questo cambiamento le quattro realtà del Coordinamento: le cooperative FAI, Fenderl e Sorgente e la Fondazione Piccolo Rifugio.
"Auspichiamo - ha detto Massimo Ciacchi, presidente del Coordinamento - una stretta sinergia tra privato sociale, mondo profit ed enti pubblici per progettare nuove forme di welfare di comunità e dar risposta al mutamento della domanda di protezione sociale. Oggi inizia un percorso di sensibilizzazione: in prossimi eventi esploreremo forme di secondo welfare presenti nel nostro territorio per promuovere la crescita del welfare comunitario".
LE VOCI DELLE ISTITUZIONI
Oltre ad aziende profit ed imprese sociali, fondamentale nel cammino verso nuove frontiere di welfare è anche il ruolo delle istituzioni pubbliche, e lo testimonia la loro convinta partecipazione al convegno vittoriese.
"Ci tengo a ringraziare le aziende che, oltre al loro legittimo interesse al profitto, hanno il senso della responsabilità rispetto al territorio in cui operano", ha detto nel suo saluto il sindaco di Vittorio Veneto Roberto Tonon.
"In questo momento -è un passaggio dell'intervento dell'assessore a formazione e lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan -in cui il pubblico non può più fare tutto, e ha meno risorse, le cose più interessanti in Regione le abbiamo fatte grazie alla partecipazione, e grazie all'ascolto delle realtà migliori per prendere spunto. Ed è questo che faccio anche oggi: spero di ricevere da voi stimoli per le politiche regionali".
"Valuteremo come coinvolgere nella pianificazione del welfare di comunità con i piani di zona anche il mondo dell'impresa e del lavoro", ha annunciato il direttore dei servizi sociali e della funzione territoriale dell'Ulss 2 Marca Trevigiana Pier Paolo Faronato.
"Ci sono imprese sociali che danno reddito e lavoro a tante persone e hanno un peso rilevante nell'economia: noi della Camera di Commercio vogliamo mettere in risalto questi fenomeni e farne un patrimonio comune per creare politiche innovative che facciano andare avanti di pari passo profit e non profit". Così Romano Tiozzo, segretario generale della Camera di Commercio di Treviso-Belluno.
E' intervenuto anche Floriano Zambon, sindaco di Conegliano e presidente del Comitato dei sindaci del Distretto di Pieve di Soligo. "Nell'evoluzione del welfare - ha detto-, sia il sistema produttivo che il sistema dei servizi sociali possono dare un importante contributo. Noi enti locali collaboriamo per istituire 'circuiti virtuosi' del welfare, come è stato con la nascita della Fondazione di Comunità Sinistra Piave”.
IL WELFARE AZIENDALE A MISURA DI FAMIGLIA
Nella prima delle relazioni del convegno Luca Fazzi, docente all'Università di Trento, ha presentato cos'è il welfare aziendale ed il suo funzionamento.
"Il 21,7% delle aziende italiane - ha notato Fazzi - realizza forme di welfare aziendale. E le loro donazioni sono pari a 4,4 miliardi. Già oggi le aziende concorrono alla costruzione del welfare in modo importantissimo".
Maura De Bon, consulente specializzata nel tema, ha presentato il Family Audit, certificazione per aziende che si impegnano a favorire il bilanciamento tra vita personale e lavoro, coinvolgendo i lavoratori nell'individuare bisogni e soluzioni. Le province di Trento e Bolzano hanno firmato ad agosto 2016 con lo Stato un accordo per la promozione dello standard del Family Audit: le altre Regioni possono aderire con appositi protocolli d'intesa. Lo standard Family Audit può coinvolgere anche a piccole e piccolissime aziende.
TAVOLA ROTONDA
A chiudere il convegno, la tavola rotonda "Dal dire al fare" moderata, come il resto della giornata, da Lorenzo Bandera di Percorsi di secondo welfare.
Antonella Marsala, dirigente e project manager di Anpal Servizi Spa, ha presentato in anteprima il nuovo portale di formazione sul welfare aziendale realizzato dall'Agenzia. "Guardiamo con attenzione - ha detto - alle esperienze di welfare aziendale in Veneto, perché siete un esempio virtuoso per il Paese. Vogliamo raccogliere le vostre esperienze e trasferirle in territorio con resistenze ed incrostazioni maggiori".
"Come possiamo applicare il welfare aziendale alle piccole aziende? Come garantire l'universalismo se i dipendenti di un'azienda ce l'hanno e i dipendenti di un'altra azienda no?" sono le domande poste da Giacomo Vendrame, segretario della Cgil Treviso e vicepresidente dell'Osservatorio Economico e Sociale Treviso. La sua risposta: "Dobbiamo fare un ragionamento di prospettiva e puntare al welfare territoriale per le aziende che non hanno il welfare aziendale"
Antonella Candiotto, vicepresidente di Unindustria Treviso con delega per le Relazioni Industriali ha sottolineato l'importanza dell'intervento sulla cultura aziendale in vista della promozione del cambiamento, ed ha presentato i servizi che offre Unindustria. E sull'importanza del welfare aziendale, ha ricordato che "il lavoratore felice in azienda è più stimolato e diventa più partecipe del processo di innovazione dell'azienda".
Marco Palazzo dell'Ente Bilaterale Veneto Friuli Venezia Giulia ha presentato WelfareNet, rete tra tutti i soggetti che erogano servizi che facilitano la conciliazione vita-lavoro, che comprende anche le realtà del Terzo Settore, mentre Giorgio Gallina di Confcooperative ha presentato Wave (welfare aziendale veneto), startup di Confcooperative.
Tanto Palazzo quanto Marsala hanno sottolineato l'importanza di creare un welfare che serva davvero ai beneficiari-dipendenti, da costruire attraverso l'impegno del dialogo con le persone, e dando loro la possibilita' di scegliere.
Ufficio stampa Coordinamento Enti Gestori