Le politiche di conciliazione sono presenti da sempre nel Dna FAI. Trent’anni di lavoro sociale e di cura al femminile, oggi l’87% della cooperativa è rappresentato da donne. La storia di FAI si è dimostrata sempre attenta e sensibile alle politiche di conciliazione.
Tante le attenzioni per le socie e i soci: concessioni di part time, periodi di ferie più lunghi per i rientri nel Paese d’origine delle socie straniere, permessi per lutto maggiori rispetto a quelli del CCNL, turnazioni ad hoc per particolari esigenze e altre ancora.
Dall’altra parte non sono mancate prudenza e capacità di valutazione per non creare false aspettative. Tanto c’è ancora da fare. In questi ultimi anni, dopo l’apertura dello sportello Family Friendly, il messaggio che si è sempre voluto dare è che la conciliazione si costruisce su un equilibrio delicato di dare e avere tra la cooperativa e i suoi soci, fondato sul rispetto e fiducia tra le due parti.
biettivo è favorire il dialogo sociale dando, laddove possibile, una soluzione alle esigenze tra tempi di vita e lavoro. Tenendo presente che le richieste di conciliazione sono naturalmente soggette a diverse variabili: hanno un termine, dipendono dalla tipologia di struttura operativa, dall’èquipe di lavoro e dalla committenza. La conciliazione poi non riguarda solo le donne o le neo-mamme ma chiunque possa trovarsi in una situazione in cui i carichi di cura possono cambiare.
A volte non è una strada facilmente percorribile, altre volte non attuabile ma il principio su cui si basa è quello di voler migliorare il benessere lavorativo e la qualità di vita, in un’ottica in cui lavorare meglio significa far crescere le persone e la cooperativa. Il processo del Family Audit nasce da questa volontà ma con la responsabilità e l’impegno che implica una vera e propria certificazione. Partecipando al secondo bando nazionale FAI apre così la strada alla certificazione delle politiche di conciliazione nella nostra regione. Nello specifico possiamo definire il Family Audit come un processo volontario e partecipato che permette di verificare e migliorare la politica di gestione del personale, attraverso l’individuazione di iniziative che consentono di migliorare la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare.
E’ un processo di miglioramento continuo che richiede il monitoraggio e una valutazione dell’efficacia degli obiettivi pianificati. E’ anche uno strumento di attuazione della Responsabilità Sociale d’Impresa, che prevede il coinvolgimento attivo dei dipendenti. Ripercorrendo da vicino le fasi che hanno riguardato FAI, possiamo dire che si è trattato di un lavoro importante che ha richiesto molte risorse ed impegno. Il processo, iniziato a dicembre 2015 con la somministrazione a tutte le socie/i di un questionario che costituiva la fase preliminare dell’indagine sui carichi di cura e sui temi sulla conciliazione, è terminato a luglio con la conclusione della Fase I. Questi primi sei mesi hanno visto la partecipazione attiva di due gruppi di lavoro: il gruppo della direzione e il gruppo interno.
Il primo si è riunito in due incontri dove insieme a Maura De Bon, Consulente Family Audit per FAI, si sono definiti gli obiettivi del processo. Il gruppo di lavoro è stato individuato in quanto rappresentativo tra i diversi generi, settori, strutture e ruoli all’interno della cooperativa, coinvolgendo anche l’ufficio del personale, progettazione e ovviamente le politiche di conciliazione. Quest’ultimo coordinato sempre dalla consulente si è riunito in 4 incontri partecipando in manera attiva e propositiva all’elaborazione del Piano delle azioni del processo. I campi di indagine hanno riguardato: l’organizzazione del lavoro, la cultura della conciliazione, la comunicazione, benefit e servizi, il distretto famiglia e le nuove tecnologie. Dopo l’approvazione da parte della Direzione, si è tenuta la verifica di processo da parte della valutatrice del Family Audit che ha sottoposto il Piano delle azioni FAI al consiglio del FA per il rilascio del certificati- base. Il 27 luglio il Consiglio ha approvato il piano e rilasciato a FAI il certificato base.
Da oggi al prossimo triennio comincia la fase attuativa, processo che ci auguriamo possa mantenere la stessa partecipazione condivisa e continuare il percorso di crescita delle politiche di conciliazione FAI.
di Elisa Giuseppin, Responsabile Politiche di Conciliazione FAI, Tratto da Macramè Settembre 2016